

Il 22 marzo scorso ho effettuato una ripresa della famosa nebulosa Eskimo, nei Gemelli. Si tratta di una nebulosa planetaria, ovvero ciò che rimane del ciclo evolutivo di una stella di massa paragonabile al nostro Sole. Consumata la maggior parte dell'idrogeno che sostiene e 'nutre' il braciere nucleare, la stella va incontro prima ad una fase di espansione e poi di collasso: la parte centrale dell'astro si contrae a formare una nana bianca, mentre gli inviluppi esterni vengono espulsi. Si crea così un alone di gas rarefatti (la nebulosa, appunto) che circonda la stella centrale, espandendosi nello spazio interstellare. L'intensa radiazione ultravioletta (e nel dominio dei raggi X) della nana bianca, riscalda ed eccita il gas circostante, che inizia ad emettere fotoni in specifiche lunghezze d'onda.
Nel nostro caso l'immagine in luce bianca mostra la struttura gassosa della planetaria, con due inviluppi concentrici attorno alla stella progenitrice (un'immagine ripresa con il telescopio spaziale Hubble chiarisce meglio la struttura dell'oggetto: http://hubblesite.org/gallery/album/nebula/pr2000007a/). Lo spettro a bassa risoluzione, ripreso con lo Star Analyser, rende evidenti le righe di emissione nel dominio dell'Ossigeno ionizzato due volte (OIII) e dell'Idrogeno alfa.

Nell'immagine sovrastante sono state utilizzate delle maschere di contrasto per meglio evidenziare la struttura della nebulosa.
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