lunedì 10 novembre 2008

Strumentazione

La strumentazione che utilizzo per effettuare tutte le riprese pubblicate sul blog, è costituita da un Newton Skywatcher 200 f5 montato sulla HEQ5 pro. Al fuoco diretto è applicata la camera CCD SBIG ST7 XME.


Anche se all'inizio ero piuttosto diffidente nei confronti della produzione cinese, dopo due anni di utilizzo devo dire che questo Skywatcher non mi ha deluso. Come è ovvio per un prodotto commerciale che vuole rivolgersi al più ampio pubblico possibile, si sente la scelta di alcuni compromessi necessari a mantenere bassi i costi di produzione. In particolare non mi è piaciuto il focheggiatore: il modello originale è a pignone e cremagliera, ma le tolleranze costruttive sono piuttosto ampie, e ciò genera un image shift enorme (senza parlare di vari giochi e flessioni...). Tra le prime spese che ho affrontato, quindi, c'è stata proprio la sostituzione del focheggiatore. La mia scelta è caduta sul crayford prodotto dalla GSO: anche se non può essere paragonato ad un Moonlite, fa degnamente il suo lavoro e rappresenta un notevole passo avanti rispetto all'originale. Più in generale va detto che è la qualità meccanica di questo tele (culatta del primario, reggi-secondario, intubazione) è piuttosto scarsa. Per quello che concerne l'ottica devo ammettere di non avere l'esperienza e la competenza tali da emettere un giudizio completo e obiettivo, posso quindi solo limitarmi a fornire la mia impressione, che è complessivamente soddisfacente.

Sulla 'piccola' montatura Skywatcher è stato detto e scritto molto. Io sono contento. Sono di bocca buona? Sono una voce fuori dal coro? Ciò poche palanche?? Non saprei, sta di fatto che questa montatura (dotata del SynScan) mi permette di fare autoguida, di controllarla in remoto (dalla cucina..., ma tanto basta a non gelare, a tutto vantaggio della 'produttività'), di reggere il set-up (circa 12 kg) senza sbavature eccessive, di piazzare il soggetto al centro del CCD al primo colpo controllando dal planetario software (Cartes du Ciel). Ok l'errore periodico non è contenuto (+-20 sec. arco), ma è spalmato su una sinusoide molto dolce, che per fortuna non mette in crisi l'autoguida.

L'ultima arrivata, la camera CCD, è perfetta per le mie esigenze. Sensibile (parecchio...), dotata di doppio sensore, termostatata, con connessione usb...è quello che mi ci voleva per fare un deciso passo avanti. Dopo il suo arrivo, deciso ad aumentare le nottate utili e a ridurre i tempi inutili, ho ottimizzato il set-up, per consentirmi di essere operativo in circa 5 minuti: il telescopio rimane in casa già montato, con i cablaggi ben ordinati e le parti delicate (CCD) protette dalla polvere. Quando devo osservare mi è sufficiente posizionare il treppiede sul suo 'segnaposto' (tre rondellone incollate sul terrazzo), attaccare la spina, collegare il pc....e il gioco è fatto! Per fare tutto questo mi sono costruito un carrello in legno che mi permette di non smontare il tele per trasportarlo, in questo modo non devo neanche ripetere le operazioni di allineamento (nè quello polare della montatura, nè quella del SynScan alla volta celeste).


Poichè ognuno ha i suoi scheletri nell'armadio. in un prossimo post vi parlerò del mio set-up visuale....alla prossima!

1 commento:

  1. Complimenti! Ecco come rendere operativo, in pochi minuti, un set-up di tutto rispetto...
    con risultati eccellenti, e modica spesa.

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